Intervista di Gioia Lomasti e Marcello Lombardo a Marco Di Biase

Marco Di Biase intervistato da vetrina delle emozioni

Marco Di Biase

In esclusiva per Vetrinadelleemozioni.com lo scrittore Marco Di Biase ha voluto omaggiarci di questa intervista e con l’occasione presentare la sua opera “ORCAM IL VIAGGIATORE“.

La migliore cosa
È cogliere una rosa
Per poi regalarla col cuore
Alla tua promessa sposa.

Marco Di Biase

 

Ciao Marco, innanzitutto chi è l’autore Marco Di Biase?

Marco Di Biase autore è un adulto che nel proprio intimo si sente molto bambino ed il suo intento è quello di cercare di comunicare con tutti i bambini che sono dentro ognuno di noi, poiché è fermamente convinto che ci possa migliorare l’esistenza.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?

La mia passione per la scrittura nasce molto istintivamente ed è legata al desiderio di tentare di trasmettere emozioni che possano a loro volta aiutare coloro che leggono a riequilibrare le proprie.

Come nasce e di cosa tratta il libro “ORCAM IL VIAGGIATORE”?

Il libro “ORCAM IL VIAGGIATORE” nasce dal desiderio di un papà nel parlare con la propria figlia, all’ora adolescente, ed è sostanzialmente un viaggio di fantasia, attraverso spunti autobiografici sia fisici che emotivi, nel tentativo di trasmettere riflessioni a 360 gradi, che possano essere di ausilio nel “viaggio” che la vita ci propone.

Orcam è un personaggio fantastico o affonda le sue radici in qualcosa di reale?

ORCAM è l’anima dell’autore. L’autore è colui che cerca di entrare profondamente in contatto con orcam, creando le condizioni di un profondo stato emotivo, al culmine del quale è come se avvenisse una sostituzione, nel senso che l’autore diventa solo esecutore materiale di scrittura, mentre orcam detta seguendo le proprie intime emozioni. Solo rileggendo, successivamente l’autore si renderà conto del risultato se proverà a sua volta intense emozioni, e solo a quel punto eventualmente apporterà delle modifiche, per tentare di amplificarle.

Hai altre pubblicazioni all’attivo o questa è la tua prima esperienza editoriale?

Ho scritto anche un racconto per il libro “RAVENNA SPIRITUALE” di Claudio Nanni editore, reperibile presso la libreria dell’ipercoop.

Dove si puó reperire l’opera “ORCAM IL VIAGGIATORE”?

ORCAM IL VIAGGIATORE in questo momento è reperibile solo contattando l’autore. Sono presente anche su facebook o all’indirizzo email pama.85@hotmail.it

Orcam il Viaggiatore

Orcam il Viaggiatore
Marco Di Biase

Hai qualche progetto per il futuro?

Sto progettando un blog dove annotare i miei pensieri e poter interagire con i lettori.

Grazie Marco per la tua disponibilità e tanti auguri per i tuoi progetti!

GRAZIE A VOI E VISTO L’APPROSSIMARSI DELLE FESTE VORREI RENDERVI PARTECIPE DI UNA POESIA CHE HO SCRITTO QUALCHE TEMPO FA:

Filastrocca.
Era d’inverno,
era fredda e scura,
era una giornata
da far quasi paura.

Chissà se fu il tempo,
o qualche tormento,
fatto sta che il silenzio
poi ruppe un lamento.

Era lei,
era incinta,
e nonostante le mille,
non si era mai
data per vinta.

Ed ora, all’improvviso,
dopo tanto penare,
pareva una gran gioia
venirla a premiare.

Era al settimo mese,
ma una mamma lo sa
che magica storia
la accompagnerà.

E la famiglia, di corsa,
senza nemmeno fiatare,
era lì tutta pronta
per vederlo arrivare.

Ed ecco, finalmente,
a mezzanotte precisa,
senza quasi alzare un dito,
del neo settimino
udirsi il primo vagito.

Quale gioia,
quanto calore:
quel minuscolo esserino
allontanava il dolore.

Quanta attesa,
quanta speranza,
anelava di lui
quella piccola stanza!
Preparata con amore
e con tutti gli onori
da quelli che poi
gli saran genitori.

Una giornata così
vale davvero una vita:
peccato che a volte
sia solo una gita!

Infatti, purtroppo,
e di nuovo,
a mezzanotte precisa!
Chissà questa cosa
chi l’avrà decisa!

Il fato, il destino,
nessun lo saprà,
sembrava una beffa:
nessuna pietà!

Di nuovo un vagito,
appena poco prima sentito.
Ma questo era diverso:
forse era un saluto,
o un arrivederci,
da chi ha combattuto
anche solo per sorriderci.

Per stare con noi
anche poco,
ma lasciando una traccia
che è già subito solco.

Per poter piantare un seme,
che ci spinga più avanti
e che non sia solo speme.

E così di quel bambino
vissuto un sol giorno
chi l’avea conosciuto
mai avrebbe taciuto
di qual bel regalo
avesse da lui ricevuto.

La Sua voce
e il suo sorriso
non lasciarono deluso
nemmeno chi di lui
avesse avuto sol l’illuso.

A proposito, chissà,
magari anche a voi
è capitato
che una qualche simil cosa
vi abbiano già raccontato.

Ma di questa storia
si potrà aver memoria?
vi dico subito, papale papale,
che chi lo amò così tanto
lo chiamò:
NATALE.

A cura di Gioia Lomasti e Marcello Lombardo

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